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Dire cose radicali in forma conservatrice è controcultura.

Greatest Hits Radio Podcast

Ricordarsi chi si è stati aiuta a mantenere la dimensione del presente.
Contro me, contro te, contro cultura.

Love By Our Listeners

La memoria riformulata attraverso affermazioni radicali, intrecciate con una struttura testuale dalle sfumature conservatrici, costituisce il ritmo "botta e risposta" caratteristico di Radio Controcultura.

Our Speakers

La voce: lo strumento musicale che ha più chiavi di ascolto.
Sì, ascoltare è diverso da sentire. L'udito che si distacca dalla vista, il giudizio che si svincola dall'immagine, l'informazione che si rielabora con l'immaginazione:
signori, questa è la radio.

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Mattia Pellecchia

Jack Lamotta

Archivista e documentalista. Viaggiatore cronico. Web Designer freelance.

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Federico Manica

Ciuchino Maraschino

Insegnante di inglese, spagnolo e italiano. Cittadino del mondo. Locutore di contatto.

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Giovanni Borgese

Il Locandiere

Una vita nei villaggi turistici. Fotografo di moda. Grafico freelance.

Who we are

Quello che potrebbe essere frainteso con un puro esercizio di esibizionismo congenito, in effetti, diventa concettualmente una coinvolgente rivelazione della volontà di divulgazione.
Contro me, contro te, contro cultura

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Mattia Pellecchia

Il mare, la roccia e quelle mille curve che scandiscono il ritmo di un motore: il battito del cuore di una Harley Davidson e di chi con quella moto vive il sogno di una progressiva liberazione dagli schemi, andando contro cultura. Sotto il casco "a stelle e strisce", un volto, una maschera, uno sguardo: l'unica cosa che davvero importa è rimanere in equilibrio sull'asfalto rovente, in quei tornanti che non differiscono molto dal percorso di una vita.

La notte in cui Mattia Pellecchia entrò in contatto con il mondo della radio, le esperienze passate riemersero da una palude di menzogne: travolto da un'intensa fallimentare esperienza capitolina, tre titoli accademici, tre tirocini, tre dottorati stroncati sul nascere, ritorna in lui il desiderio di divulgazione, quel confronto con gli altri che lo rende più presente e disposto a mostrare la propria personalità. Sì, comunicare, il meccanismo che consente di scaricare la propria velocità di pensiero su carta, su pellicola e su registrazioni radiofoniche: la scrittura è il miglior mezzo che riesce ad utilizzare per esprimere ciò che ha dentro.

Pizza, mozzarella e muss 'e puorc. Di chiare origini meridionali, di formazione umanistica, Jack Lamotta colloca la propria personalità in una cultura "mediterranea", quella fusione tra classico e borbonico, arabesco e normanno, latino e americano: il grande cuore di un immenso meridione italico.

Viaggiare lo rende vivo, lo trasforma, lo entusiasma: una magnifica illusione con la quale cerca di limitare la sua profonda ignoranza, un'apparente distrazione da tutto ciò che riguarda un futuro incerto, ignoto, vuoto. Nuotare, boxare, guidare. Registrare, filmare, editare. Leggere, scrivere, divulgare. Guarda le piccole cose, perché un giorno ti volterai e capirai che erano grandi.

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Federico Manica

Tic tac, tic tac. Le lancette dell'orologio girano, la dittatura del tempo volta una pagina dopo l'altra il libro di una sfuggente esistenza. Perché allora lasciare le pagine bianche? Un libro senza fotografie sarebbe una resa incondizionata e Federico ne è consapevole: l'imperativo, dunque, è quello di muoversi, di avere l'illusione di fuggire dall'inesorabile costanza di quel ritmo assordante.

Tic tac, tic tac. Una mappa geografica che si riempie sempre più quella del ragazzo con la valigia pronta: Praga, due anni tra studio e lavoro; Londra, un anno di dottorato di ricerca presso la Royal Holloway University; Sardegna, numerose stagioni lavorative all'insegna dell'intrattenimento turistico; Spagna e Australia, in veste di insegnante di italiano, inglese e spagnolo. Una trottola impazzita alla ricerca continua di un punto di non ritorno, un moto perpetuo che, oltre le apparenze, mantiene un preciso epicentro: il Trentino.

Tra un'avventura e l'altra, il "Ciuchino Maraschino" non perde occasione di ritornare nella sua amata Rovereto: nato e cresciuto nella "città della quercia", il ricordo della propria infanzia su quelle montagne, circondato dalla famiglia, non smetterà mai di essere la motivazione cardine di una eclettica identità in continuo mutamento. Una metamorfosi fomentata da un'inesauribile voglia di viaggiare, quella voglia che ha da sempre alimentato gli interessi di una vita: calcio, teatro e dibattiti, intensi colori che si fondono con approfonditi studi storici conclusi con successo.

Una tavolozza di fusioni ricche di sfumature, proprio quelle che lo sensibilizzano nell'ascoltare un amico in difficoltà, che lo appassionano a tutto ciò che riguarda l'esplorarsi a livello emotivo, che lo collocano in un "altrove" in cui fuggire quando vuoi provare a "capire". Si, Federico prova, prova a capire. Ma tutto questo fottutissimo mondo sembra fottutissimamente finto.

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Giovanni Borgese

Le emozioni di chi come lui proviene dal mondo dell'intrattenimento dei villaggi turistici non possono essere in alcun modo descritte: sì, quella notte in cui si accese la luce rossa "on air" e il microfono iniziò a registrare, il "Locandiere" provò nuove sensazioni, diverse da quelle a cui era ormai abituato a vivere sui palchi dei villaggi turistici di mezza Sardegna. In quel momento, la radio entrò inaspettatamente nella sua vita.

Creativo e fantasioso di natura, l'impatto del mezzo radiofonico ne esalta uno stile interpretativo sviluppato durante un'esperienza decennale nell'intrattenimento, un settore in cui Giovanni ha dimostrato di essere un tipo dalle grandi doti manuali, preciso e a volte pignolo nei propri riguardi.

Un autodidatta, animato da un'accesa curiosità e da un forte interesse per le arti grafiche, che lo spingono giorno dopo giorno ad ampliare le proprie conoscenze del mondo della grafica e del web. Un'indole emersa sin da piccolo, da quando "costruiva" le proprie giornate con mattoncini Lego e tanta voglia di imparare, poi presto sostituiti e superati da tutto ciò che riguarda il mondo Hi-Tech.

A volte, un documento d'identità non riesce a descrivere le vere caratteristiche di una persona: anche se nato a Torino nel 1981, le origini palermitane lo rendono capace di rapportarsi in maniera semplice e trasparente con ogni tipologia di interlocutore. Sì, Palermo: una città che porta nel cuore, in cui ha abitato, tra una stagione lavorativa e l'altra, dal 1989 al 2017, quando ha deciso di trasferirsi a Milano, nonostante l'unica certezza che gli rimanga sia che, nel bene e nel male, la Sicilia è e sarà sempre l'Italia al superlativo